Un tempo, 10 anni fa, lo slogan di questo sito era “visita virtuale di un paese reale” ma è passata una decade da allora e le cose si sono evolute. Ora Borgagne è più virtuale che reale e quasi tutti i suoi abitanti hanno un profilo sociale. Su Facebook tra i vari gruppi dedicati al paese ce n’è uno che si chiama “Se non sei di Borgagne se…“, ecco non sei di Borgagne se non sei iscritto in questo gruppo e soprattutto se non condividi qualsiasi cosa ha attinenza Borgagne e Sant’Andrea, la sua, storica, marina. E’ vero ci sono ancora persone, abitanti di Borgagne, che non sono abbastanza sociali ma sono una minoranza che va via via scomparendo. Borgagne è un piccolo, ma non tanto, paese di 2500 anime molto dinamiche e vitali. A Borgagne, per esempio è nato il Borgoinfesta, un evento che agli inizi di giugno sconvolge la vita del Salento ma che nei mesi precedenti tiene banco nelle conversazioni del paese, con i suoi si fa, non si fa, quanti giorni durerà, ma Angelo Pellegrino che dice? Amenità del genere. A Borgagne ci sono più associazioni che gruppi politici, è un dato di fatto e non ce ne vergogniamo. Tutti, o quasi, hanno in casa un membro di un’associazione, culturale, sportiva, del circolo, ecc., se non addirittura in qualche casa non vi siano due soci in tre o più associazioni. Lo sappiamo, Borgagne non è il centro del mondo, ma noi abitanti crediamo che lo sia ed è per questo motivo che per andare in Piazza Sant’Antonio prendiamo l’auto e ci meravigliamo se non troviamo parcheggio vicino l’edicola di Albano o non possiamo parcheggiare per prendere il caffè al bar sport o tutti i posti sono occupati di fronte al supermercato Metà di Antonio Modoni e Stefano d’Alba. Stessa situazione in Piazza Madonna del Carmine dove le attività commerciali sono a misura d’uomo e quindi di gambe e/o bicicletta ma noi continuiamo ad andare in auto da Antonio De Pascalis, alla Parafarmacia del dottor Felice e al tabacchino o un po’ più in là la farmacia Conte o da Angelo, Antonio eccetera. Non dovrei fare nomi, lo so, ma gli abitanti di Borgagne mi perdoneranno di questa “licenza poetica”.
Borgagne è una piccola, ma non troppo, frazione di Melendugno, ma da qualche tempo questo gap è colmato dai suoi uomini politici che fanno pesare a chi comanda a Melendugno che senza Borgagne, e i suoi voti, non si va da nessuna parte. Borgagne ha solo strade principali che vanno da su a giù, da via Sant’Andrea che si interseca con via Conciliazione, o via Kennedy o via De Amicis. Borgagne d’estate si riempie di turisti, siamo in una posizione invidiabile, a pochi km dal mare e con strutture ricettive degne di un piccolo, ma non troppo, borgo. A proposito di borghi, da qualche tempo Borgagne fa parte del BAI (Borghi autentici Italiani) grazie a delle persone che hanno lavorato a questo risultato perchè, a Borgagne, quando ci si mette in testa una cosa la si realizza come quei pazzi che si son messi in testa di fare le tavole di San Giuseppe il 19 marzo.
Borgagne con il suo castello inaccessibile e cadente e che non riesce, qui sì purtroppo, a trovare uno scatto d’orgoglio per risolvere la questione. Borgagne con le sue pizzerie, ristoranti, bar che citarli tutti è un’impresa, da questo punto di vista siamo coperti bene, ci sono anche i tizi che si occupano di computer, cellulari e siti web, a Borgagne non manca nulla, o quasi eppure vorremmo andarcene perchè, come detto prima Borgagne, non è il centro del mondo e il lavoro manca anche qui, manca la possibilità di realizzare i propri sogni e questi ultimi righi sono dedicati a quei figli che sono stati costretti a lasciare le loro case, il loro paesello alla ricerca della felicità, diritto inalienabile di ogni uomo e donna di questo pianeta.
Francesco Cappello